Il Regno Unito riapre al verde italiano: via libera al florovivaismo
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- 3 Luglio 2025

Dopo mesi di incertezza, il Regno Unito ha ufficialmente revocato il blocco all’importazione di piante ornamentali provenienti dall’Italia. Una notizia attesa e significativa per un comparto che, con oltre 42 milioni di euro esportati in UK solo nel 2024, trova proprio in questo mercato uno dei principali sbocchi commerciali.
Il divieto temporaneo era scattato nell’autunno 2024, in seguito al ripetuto ritrovamento dell’insetto invasivo Pochazia shantungensis, originario dell’Asia, su diversi carichi provenienti dal distretto vivaistico di Pistoia. Una misura precauzionale drastica, che ha comportato la distruzione sistematica delle piante bloccate alla dogana, causando danni ingenti sia ai produttori italiani che agli importatori d’Oltremanica.
La Pochazia shantungensis è un insetto altamente polifago che attacca oltre 200 specie vegetali, di interesse agronomico, ornamentale e forestale. In Italia, è stato segnalato per la prima volta nel 2022 e ha trovato terreno fertile nelle aree a clima caldo-temperato, specialmente al centro-sud. Il suo potenziale dannoso si manifesta principalmente attraverso l’attività trofica delle forme adulte, che si nutrono della linfa delle piante ospiti, indebolendole e rendendole vulnerabili ad altri patogeni, attraverso il rilascio di secrezioni zuccherine che favoriscono la comparsa di fumaggini e la disseminazione rapida di uova sui rametti.
Tuttavia, gli studi condotti dalle autorità fitosanitarie del Regno Unito, culminati in una Rapid Pest Risk Analysis, hanno evidenziato l’impossibilità, nel contesto climatico britannico, per l’insetto di completare il suo ciclo vitale. Estati insufficientemente calde e condizioni non favorevoli come la mancanza di substrati legnosi nelle colture ne impediscono l’insediamento stabile.
Lo studio si è concluso affermando che, poiché l’insetto non può stabilirsi nel Regno Unito o causare un danno economico inaccettabile, non soddisfa i criteri per essere classificato come organismo da quarantena e che quindi non esistono i presupposti per il blocco al commercio.
La revoca del blocco è il frutto di una lunga azione diplomatica e tecnica condotta dal MASAF, con il supporto dell’Ambasciata italiana nel Regno Unito, delle autorità fitosanitarie italiane e degli esperti scientifici del CREA. Un impegno congiunto che ha permesso di dimostrare, con dati alla mano, l’assenza di rischio concreto per l’agricoltura e l’ambiente britannico.
Per l’export florovivaistico tricolore, il blocco aveva provocato un calo del 3,2% nelle esportazioni. Ora, con la riapertura del mercato, il settore può tornare a guardare al Regno Unito con rinnovata fiducia, pronto a recuperare quote di mercato e consolidare relazioni commerciali strategiche.
Questo episodio ha lanciato un messaggio chiaro: l’attenzione sulle emergenze fitosanitarie deve restare alta. In un contesto globale in cui la circolazione di merci e organismi è sempre più intensa, la prevenzione è fondamentale. E in quest’ottica, strumenti digitali come Phytoweb diventano essenziali. Il portale consente, infatti, agli operatori del settore di analizzare i rischi fitosanitari specifici per ogni pianta e Paese di destinazione, garantendo esportazioni sicure e conformi alle normative internazionali.
Il ritorno delle piante ornamentali italiane sul mercato UK non è solo una vittoria commerciale, ma anche un segnale della maturità, della resilienza e della responsabilità del settore, capace di affrontare crisi e adattarsi alle regole del commercio globale.
Oggi più che mai, proteggere le piante significa proteggere il futuro dell’economia, dell’ambiente e della biodiversità. E il florovivaismo italiano è pronto a cogliere questa sfida con rinnovata determinazione e professionalità.
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