Report Nomisma: il florovivaismo italiano tra crescita, competizione e nuove sfide

Il florovivaismo continua a rappresentare una delle eccellenze produttive del Made in Italy. Con distretti solidi, un valore economico rilevante e un ruolo chiave sui mercati internazionali, il comparto si conferma un pilastro dell’economia nazionale.

Tuttavia, alle performance positive si affiancano dinamiche che meritano di essere analizzate: il settore cresce, ma con un leggero calo; il saldo commerciale resta positivo, con margini che si assottigliano; emergono segnali di crescente competizione internazionale.

A delineare il quadro attuale è il nuovo report Nomisma, presentato al convegno “Il verde che esporta: il florovivaismo italiano tra scenari globali e nuove sfide logistiche” organizzato da ANVE in occasione di Greenitaly 2025, che fotografa punti di forza e criticità di un settore in evoluzione.

 

Il quadro congiunturale

Con oltre 31.854 ettari coltivati e un valore produttivo di 1,7 miliardi di euro nel 2024, il florovivaismo italiano è un settore vitale e in espansione, trainato dalle 17.490 aziende specializzate in piante ornamentali da esterno.

Il tessuto produttivo italiano è talmente competitivo anche grazie alla presenza di distretti altamente specializzati e filiere locali molto robuste, come Pistoia, che con oltre 230 milioni di euro di export mantiene la leadership italiana ed europea.

L’Italia si conferma tra i primi produttori mondiali di piante ornamentali: un primato che sottolinea la qualità e la riconoscibilità dei prodotti italiani e che vede nel mercato europeo una destinazione fondamentale per le esportazioni.

L’export, infatti, rimane il principale motore del comparto: nel primo semestre 2025 ha raggiunto 665,7 milioni di euro, una crescita moderata (+1,5%) rispetto al 2024. Con 391,5 milioni di euro, le piante da esterno rappresentano il 59% delle esportazioni, con Germania, Francia e Olanda come principali mercati di destinazione.

Nonostante la tenuta complessiva e la continuità della crescita, alcuni segnali invitano a prestare attenzione. Nel Regno Unito e in Svizzera si osserva una leggera flessione della quota italiana, con altri Paesi europei, tra cui la Spagna, che avanzano nel mercato.

Il florovivaismo italiano resta un settore d’eccellenza a livello mondiale, solido e competitivo, ma deve fronteggiare le pressioni di un contesto economico e geopolitico complesso, tra costi logistici in aumento, norme più stringenti e nuovi competitor europei ed extra-UE che ridisegnano le dinamiche dell’export.

 

Dati, strumenti e digitalizzazione per la crescita del settore

Il report Nomisma evidenzia la necessità di una gestione più informata e connessa del comparto.

Tra le proposte principali emerge l’istituzione di un Osservatorio Nazionale sul Florovivaismo, dedicato al monitoraggio dei mercati, all’analisi della concorrenza e al supporto decisionale e operativo delle imprese.

Parallelamente, strumenti digitali, pratici e accessibili come Phytoweb assumono un ruolo importante. La piattaforma raccoglie normative fitosanitarie aggiornate e agevola la conoscenza del mercato, permettendo di individuare le corrette procedure di esportazione. Un alleato operativo per migliorare la compliance commerciale e ridurre errori, ritardi e costi di gestione, favorendo una gestione più sicura e trasparente delle esportazioni.

Grazie a questi strumenti, le aziende possono concentrarsi sulla qualità produttiva senza perdersi nel labirinto delle regole internazionali.

 

Il report Nomisma mostra che il florovivaismo italiano resta un settore strategico e ad alto potenziale, ma la leadership globale richiede investimenti mirati in innovazione, digitalizzazione, logistica e analisi dei mercati.

Solo attraverso questi cambiamenti e l’istituzione di una rete di informazioni integrata tra istituzioni e imprese sarà possibile trasformare la resilienza del comparto in vantaggio competitivo duraturo, continuando a esportare la qualità del verde Made in Italy come modello di identità e sostenibilità nel mondo.

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